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“Biblioteche” di ghiaccio e geotermia: analisi e riflessioni sul clima che cambia

By 1. Juli 2022Juli 6th, 2022No Comments

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Un tema di stringente attualità al Cortina tra le Righe, il festival della formazione e dell’informazione in quota: ricercatori del CNR e geologi hanno presentato gli effetti del riscaldamento climatico e le possibili strategie da intraprendere.

La crisi climatica è la principale emergenza che stiamo affrontando: i giornalisti sono in prima linea nel raccontare questa emergenza globale. Cortina tra le Righe ha ospitato un incontro su questo tema, accogliendo ricercatori ed esperti impegnati sul fronte del riscaldamento climatico. Tra questi Domenico Angelone, segretario del CNG, Consiglio Nazionale dei geologi. “Ben 16 anni fa Al Gore, vicepresidente degli Usa, ha firmato un documentario che dipingeva uno scenario di forte allarme” ha ricordato. “All’epoca è stato tacciato di allarmismo, ma ora stiamo assistendo al rapido deterioramento della situazione. Dobbiamo fare tutto ciò che è in nostro potere per invertire la rotta: ad esempio incentivando le energie alternative, come la geotermia”.

Paolo Spagna, vicepresidente della Fondazione Centro Studi CNG, ha evocato il problema idrico che sta colpendo l’Italia, sintomo evidente dello stato di salute del pianeta. “È un effetto domino: si riducono le precipitazioni, i livelli dei fiumi sono più bassi che mai, diventa sempre più complicato alimentare le falde e gestire agricoltura, allevamento, industria” ha commentato. “Questa situazione provoca un progressivo dissesto idrogeologico in un paese già fragilizzato: gli eventi meteo estremi sono sempre più frequenti, e la montagna, priva del manto di ghiaccio che la manteneva coesa, frena sempre più spesso”.

Dietro queste valutazioni c’è il lavoro di tante équipe di ricerca, impegnate a studiare il clima del passato per interpretare il presente e salvare il futuro. Come Carlo Barbante, professore, direttore dell’Istituto Scienze Polari del Cnr e referente per l’Italia del Progetto Ice Memory, realizzato da Cnr e Università Ca‘ Foscari. “Abbiamo avviato un progetto ambizioso, riconosciuto dall’UNESCO: raggiungiamo i punti più elevati e freddi del globo per prelevare, con carotaggi, il ghiaccio di profondità, che conserva informazioni sul nostro passato più remoto. Ma con il riscaldamento climatico stiamo perdendo questo grande archivio. Ecco perché, con Ice Memory, stiamo stoccando le “carote” dentro un caveau in Antartide. Le mettiamo al sicuro per permettere alle future generazioni di analizzarle”.

Fabio Trincardi si è soffermato sulle aree della Terra che per prime stanno vivendo il riscaldamento climatico: l’Artico, ma anche il Mediterraneo, grande bacino di evaporazione. “Ormai ogni anno il mare si innalza di mezzo centimetro, a causa dello scioglimento dei ghiacciai e dell’effetto dell’incremento della temperatura dell’acqua. Anche rispettando gli accordi di Parigi – e purtroppo non sta accadendo – stiamo condannando interi territori. Ciò che possiamo fare è ridurre radicalmente le emissioni, riforestare, usare energie alternative e rinnovabili e adottare sistemi per “catturare” il carbonio in eccesso”.

In sala, tra i corsisti, era presente anche Giulia Apollonio, conduttrice del Tg2 ed esperta divulgatrice di scienza, nonché autrice di reportage sul climate change. “Per parlare di questi temi è importante trasformare la ricerca in narrazione, prendere per mano i telespettatori e portarli nel cuore della notizia” ha raccontato la giornalista ampezzana. “Bisogna unire il massimo rigore scientifico alla capacità di emozionare: così si crea un racconto coinvolgente e informativo e si sensibilizza il pubblico riguardo all’emergenza climatica”.