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#INCANTO

Nel bosco d’autunno è di troppo perfino Chopin

AUTORE

Alfonso Signorini

Direttore Responsabile di Chi

Membro del Comitato Media

Oggi sono fuggito da Milano: volevo godermi l’incanto dei boschi delle mie Dolomiti in autunno. Così, complice la bella giornata, mi sono svegliato all’alba, quando il sole illuminava le cime innevate di fresco, ho preparato lo zaino e mi sono incamminato per i boschi.

La mia meta era Larieto, il bosco di larici più esteso d’Europa, situato alle pendici del Monte Cristallo. Quattro ore di camminata, su e giù per le cime di Cortina. Uniche eccezioni alla tecnologia il cellulare (che mi teneva in contatto con la redazione nel giorno di chiusura di «Chi») e le cuffie dell’iPhone: ne avrei approfittato per ascoltarmi qualche Notturno di Chopin che sto studiando con il mio maestro di piano.

"E adesso eccomi qui, immerso nell’incanto rosso, giallo, arancione di Larieto: uno spettacolo che incute rispetto e silenzio."

Fin dai primi passi la natura si è imposta alla mia attenzione: i prati verdi si confondevano con il verde degli abeti, in contrasto con i primi larici arancioni e la neve fresca dei monti. Pochi passi nel bosco ed è già un incanto: distese di muschio, funghi tardivi, qualche scoiattolo che ti taglia il sentiero e ti guarda giustamente da intruso, gli aghi dei larici che volteggiano nell’aria contro il cielo azzurro come in una nevicata tutta rossa mentre il sole fa capolino tra i rami.

Le guardie forestali hanno già riempito di fieno le mangiatoie per cervi e camosci, in previsione dell’arrivo dell’inverno rigido. Da un tornante mi godo una splendida cartolina della mia Cortina, adagiata mollemente sotto i suoi monti. E adesso eccomi qui, immerso nell’incanto rosso, giallo, arancione di Larieto: uno spettacolo che incute rispetto e silenzio. Non riesco a sottrarmi alla tentazione di un selfie, ma solo per il gusto di immortalare un’emozione che vivrà a lungo dentro di me. Al termine della passeggiata, un’edicola votiva, a ricordare, per chi crede, che tutto è un dono. Ed ora sono di nuovo a casa, stanco ma felice. A proposito, mi sono accorto che non ho ascoltato Chopin. Ma va bene così: perfino Chopin sarebbe di troppo nella magia di un bosco d’autunno.

Questo articolo è tratto da CORTINA 2021 Regina dello Sport
Il libro dei Mondiali di sci alpino di Cortina d’Ampezzo
Morellini Editore

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