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#TRASFORMAZIONE

L’innovazione viene sempre dall’alto

AUTORE

Luca De Biase

Editor di innovazione a Il Sole 24 Ore e Nova24

Membro del Comitato Media

Non passa giorno che qualcuno non pensi di dimostrare apertura mentale e modernità intellettuale suggerendo la necessità di favorire l’innovazione che viene dal basso. Segno di una mentalità basata più sulle gerarchie sociali che sulla geografia. Lo dimostra il fatto incontrovertibile che l’innovazione che parte dalla montagna, in realtà, viene dall’alto.

E può darsi che non ci si pensi abbastanza, in quanto l’innovazione che parte dalla montagna si mostra più raramente di quanto potrebbe. Ma non si può escludere un cambio di registro, in un’epoca di grande trasformazione. E un’alleata, in tutto questo, è la Storia. Non in quanto scienza che si occupa del passato, ma in quanto disciplina che studia il tempo: la lunga durata, le congiunture, gli episodi si stratificano come la geologia che si legge nelle curve della montagna. E nella durata millenaria delle relazioni tra città e montagna, quest’ultima ha sempre contribuito soprattutto nei tempi di crisi sanitaria, economica, demografica. Oggi non siamo certo di fronte a una situazione simile a quella del Trecento o del Seicento, con città spopolate dall’epidemia che tornano a riempirsi grazie alla gente che lascia la montagna. Oggi la pandemia non svuota le città ma l’idea di futuro che le città avevano coltivato. E la montagna un’idea di futuro alternativa la può proporre. Un’idea intorno alla quale definire una nuova direzione per guidare, motivare e incentivare l’innovazione.

"L’economia circolare richiede un fiume di innovazioni le cui sorgenti sono spesso nella tradizione montana."

Se ne parla sempre più spesso. La nuova direzione dell’innovazione non è più basata sulla mera successione di tecnologie che funzionano sempre meglio, ma su un’innovazione che risponde alle sfide epocali del clima e di un equilibrio socio-culturale che è necessario sintonizzare a un equilibrio ambientale da riconquistare. L’economia circolare richiede un fiume di innovazioni le cui sorgenti sono spesso nella tradizione montana. L’economia digitale che negli ultimi vent’anni ha privatizzato uno spazio condiviso come internet, richiede una conoscenza della gestione dei beni comuni che in montagna si è tramandata meglio che altrove. La montagna non è stata sempre il luogo che ha inventato l’innovazione nel passato recente, ma può essere il luogo che ispira la mentalità necessaria a guidare l’innovazione nel futuro prossimo. Se a sua volta scopre che la tradizione non è fare le cose come si sono sempre fatte, ma la conoscenza di come sono fatte le cose fatte bene. In ogni contesto storico. Anche in quello attuale, nel quale avanza la consapevolezza del fatto che il futuro è la conseguenza di ciò che si fa nel presente. L’innovazione della responsabilità può venire dall’alto.

Questo articolo è tratto da CORTINA 2021 Regina dello Sport
Il libro dei Mondiali di sci alpino di Cortina d’Ampezzo
Morellini Editore

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