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#CortinatraleRighe2022

Storie, non scorie

AUTORE

Martina Strazzari

Negli ultimi 50 anni il mondo è cambiato in modo radicale, e così anche il modo di comunicarlo. Appare tuttavia evidente che nel passaggio di paradigma qualcosa si sia perso, e che i media – soprattutto quelli italiani – non abbiano ancora recepito del tutto il cambiamento in atto.

Il New York Times, per esempio, annovera nella sua redazione 24 giornalisti scientifici specializzati in vari ambiti, parte di una comunicazione quotidiana. Chi scrive di argomenti simili nel nostro Paese, il giorno dopo probabilmente sarà lanciato sulla nera, sulle pagine di cultura, o sugli esteri.

Il tema della sostenibilità (o meglio, responsabilità) è di fatto la chiave del cambiamento in tutti i settori. Bisogna prima rendersi conto di cosa sta accadendo, però. Comprendere, verificare, andare a fondo delle cose con metodo scientifico. In un mondo in cui ormai nel giornalismo conta di più la sensazionalità, le emozioni, lo scontro, le reazioni, è necessario ristabilire la priorità dei temi trattati, degli argomenti in primo piano, della successione delle pagine.

"Il tema della sostenibilità (o meglio, responsabilità) è di fatto la chiave del cambiamento in tutti i settori."

Il giornalismo è sostenibile se è utile all’opinione pubblica, se crea una relazione di fiducia con i lettori. L’informazione sostenibile è al contempo un diritto e una responsabilità, perché (auspicabilmente) scrivere può ancora plasmare la società. Il giornalismo del futuro? Chissà. Iniziamo col togliere le tossine dai dibattiti attuali, o almeno non contribuire all’intossicazione. Abbiamo bisogno di storie, non di scorie.

Dall’incontro “Sostenibilità dell’informazione: evoluzione del giornalismo negli ultimi 50 anni” #CortinatraleRighe2022

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